C’è un antico detto “Natale con i tuoi Pasqua con chi vuoi” che in questi tempi suona quasi come una provocazione, perché la  libertà di muoversi, di andare dove vogliamo e con chi vogliamo a festeggiare una ricorrenza che è molto cara a tutti noi, non c’è!

Quest’anno saremo, per il secondo anno consecutivo, tutti rinchiusi nelle nostre case, (i più fortunati sulle terrazze) e festeggeremo la Pasqua esclusivamente con le persone con le quali viviamo o in videochat con le famiglie distanti. È un momento duro, di lontananza, di solitudine, di “distanziamento sociale” come lo chiamano gli esperti. Siamo tutti tesi a combattere qualcosa che non vediamo e che non percepiamo, o meglio che percepiamo, per la maggior parte, attraverso le immagini che ci arrivano dalla televisione. Siamo tutti un po’ disorientati, sbigottiti, in ansia per la salute nostra e dei nostri cari, per il futuro che ci attende, che ancora, nonostante sia passato più di un anno, non riusciamo a vedere, per i cambiamenti che tutto questo porterà, per le conseguenze economiche che dobbiamo aspettarci.

È un’altra Pasqua sospesa. Ma proprio questo tempo sospeso che induce alla riflessione deve condurci a cambiare le cose che non hanno funzionato o che non funzionano più, tutte le criticità che la nostra società ha mostrato in questa gravissima crisi. Siamo noi, singolarmente, con il nostro comportamento che dobbiamo cambiare per far cambiare una società che ha, comunque, mostrato la corda. È un tempo di ripensamenti personali, che cosa c’è di giusto o sbagliato nella nostra vita? Cosa c’è che vogliamo cambiare? Cosa c’è che vogliamo fare una volta che tutto ricomincia?

Mettiamo da parte la rabbia, il senso di impotenza, la ribellione (tutti sentimenti giusti e comprensibili), cerchiamo di usare bene questo tempo affinché questa Pasqua ancora sospesa possa diventare davvero una Resurrezione, una Rinascita per tutti noi, un momento che preluda ad un nuovo magnifico Rinascimento.

Buona Pasqua a tutti noi!

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